"Com'è facile abitare in Atlantide" - Introduzione


Il prossimo prontuario cui lavorerò (titolo provvisorio: "Com'è facile abitare in Atlantide") sarà dedicato alla scrittura degli altri-mondi. Qui di seguito l'introduzione.
And I think to myself
what a wonderful world

«Descrivimi perciò Louis Armstrong: che aspetto ha?»
«... è nero...»
«Vai avanti.»
«... è senza capelli...»
«Secondo te, lui, ha l'aspetto di uno scrittore di fantascienza?!»
Macché. Nei nostri mondi il cielo non è blu, non ci sono le nuvolette e l'arcobaleno; gli alberi e le rose sono avvizzite da un pezzo. Siamo autori dal tristissimo immaginario che frequentano deserti nucleari, megalopoli verticali inquinate e i meandri dei Boschi Atri.
Ma com'è, se l'universo è così grande, che poi ci troveremo allo stesso Roxy Bar a bere del whisky e del vino! con Mad Max, Sir Baratheon, i Sabipodi, Paul Atreides e Okuto No Ken? E perché gli appartamenti del Gran Cyberpest Hotel si assomigliano un po' tutti, manco fossero arredati Ikea? Il Grande e Eterno Albero dei Segreti Iniziatici, accidenti!, v'occlude sempre la visuale del panorama da ogni stanza di agriturismo Na'vi.
«... non erano Elfi Silvani & Ewok Associati?...»
«Sì, ma ha cambiato gestione.»
Se n'è accorto nessuno?
Che noia, che barba: non c'è niente da fare, il sabato, in 'sta galassia. Vi accontentate di locali di infima categoria che servono da bere, all'annoiato lettore e spettatore, quel solito d20 di insipidi aggettivi; che dovrebbero, vi illudete, soddisfare l'immaginario. H.P. Lovecraft vi ha già soffiato non euclideo; cosmico; abissale di antica malvagità: le cripte misteriose e le fortezze inespugnabili; gli altissimi grattacieli immancabilmente di vetro che si arrampicano a cieli con lune più di noialtri... Sono mica come il brandy, "che crea l'atmosfera"...
Questo terzo prontuario di scrittura, dedicato all'allestimento di un set del fantastico, si sviluppa da un monito di Alan Moore che dovremmo tenere a mente ogni volta che immaginiamo di un altro mondo, e invitiamo chi ci legge a inoltrarvisi insieme a noi:

"Provate a pensare ai primi tempi del fumetto: solitamente le ambientazioni erano descritte con una breve didascalia. Bastava mostrare un paio di edifici futuristici, questo soddisfaceva i lettori all'inizio degli anni Sessanta. Da allora, i media hanno aumentato drasticamente la disponibilità di informazioni riguardo il nostro mondo: pertanto, oggi, anche i lettori più giovani sanno che un mondo è un luogo complesso, che si compone di molti fattori diversi in interazione fra loro. Pare quindi necessario un nuovo approccio al problema, che tenga conto delle percezioni contemporanee."

Il Diavolo, l'Alien, la Cosa Da Un Altro Mondo; quella Sulla Soglia, i Langolieri e i Grandi Vermi si nascondono nei dettagli, ci insegna il proverbio. Lo scrittore di fantascienza è un Diavolo più in gamba che fa le pentole i coperchi, gli Hypercube; le cupole su Chester's Mill, le Fuchikoma e le Death Star.
Se inviterete Red Sonja a cena, stasera, qui c'è una taverna non troppo role-play game che farà al caso vostro; e un motel per appartarsi non dei soliti del gruppo Bates.
Esci! C'è tutto un mondo là fuori, purché sia scritto bene.


Alessandro Forlani

sedicente scrittore, è nato negli anni '70 del XVII secolo, si è reincarnato nel XIX, nel XX e millenni a venire. Nerd, negromante, roleplayer e autore "difficile" di racconti fantastici. Di giorno si impaluda da docente universitario e ciacola di sceneggiatura, cinema e scrittura; di notte, che dovrebbe far l’artista, piuttosto guarda film, legge fumetti, ascolta musica barocca, gioca a soldatini e poi va a dormire. Perché crede che sia più sano scrivere in questo modo.

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